Ho paura delle parole pronunciate ad alta voce. Diffido di esse e della loro inconsistenza. Sono deboli e dal più piccolo soffio di aria si lasciano catturare e portare via. Di loro non rimane niente. Provi a riafferrarle e sono già andate. Mutate o perse per sempre.
E' per questo che per fartele conoscere, le mie parole preferisco affidarle a un foglio. Scrivendole ho modo di vederle nascere una alla volta, posso vederle crescere e maturare. Su un foglio acquistano il potere di resistere al tempo che passa. E il tempo non può sbiadirne il ricordo perché sono sempre lì accanto a te.
A portata della tua mano.
A portata del tuo cuore.
Tutte le parole che ho dentro di me e che non sono mai riuscita a dirti e insieme a esse una carezza lasciata sulla carta che piano ingiallisce.
Scriverò per te alla luce della luna.
Una lettera per te.
Come si comincia una lettera?
Mia cara...
Sono una come tante. Una delle tante. Passeggio per le strade piedi a terra e occhi al cielo, in bilico tra l'una e l'altro, sono corpo ancorato in basso e pensiero che vola in alto. Sono quello che siamo un po' tutti. Sono forza e debolezza, coraggio e paura, amore e odio. Sono fuoco e ghiaccio. Non sono diversa dagli altri. Non mi si nota tra la folla. Sono un cuore un po' sghembo che, forse timido o forse timoroso, per se trattiene amori ed emozioni.
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